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Il 25 novembre i soci UNI sono stati convocati in assemblea per esprimersi sulla proposta di modifiche allo Statuto messe a punto il 5 novembre dal Consiglio direttivo per rendere più coerente e funzionale la governance rispetto al ruolo - attuale e prevedibile futuro - della normazione e dell’Ente nel sistema socioeconomico e a quanto previsto dal Regolamento UE 1025/2012 e dal Decreto Legislativo 223/2017.
Dopo quasi 30 anni di applicazione (è stato infatti approvato nel 1991) lo Statuto UNI richiedeva alcune modifiche sia per far fronte agli obblighi di legge sia per introdurre nel testo modalità di gestione diverse rispetto a quelle con le quali si è tradizionalmente esercitata l’attività di normazione per tenere conto del diverso contesto socio-culturale, economico ed internazionale in cui si esprime l’attività dell’Ente.
Il nuovo testo conferisce il massimo rilievo alla responsabilità politica degli organi statutari che devono impegnarsi a garantire condotte riferite non solo alle regole giuridiche e deontologiche ma, anche, ai più alti principi etici e ad agire in un’ottica di servizio per il bene della collettività.
Il testo sottoposto all’assemblea – che ha privilegiato la flessibilità della struttura e la chiarezza lessicale e semantica - è frutto di un dettagliato e attento lavoro portato avanti dal Consiglio direttivo in collaborazione con il Centro Studi sulla Normazione e con la struttura dell’UNI.
Nel corso dell’assemblea - alla quale hanno preso parte oltre 130 rappresentanti dei Soci - dopo l’approvazione dell’ordine del giorno e del resoconto della precedente assemblea ordinaria del 16 aprile, il presidente Piero Torretta e il direttore generale Ruggero Lensi hanno illustrato il nuovo Statuto punto per punto, analizzando le modifiche apportate e le relative motivazioni che hanno portato ai cambiamenti.
In particolare per la composizione del Consiglio direttivo (Art.21) l’assemblea ha discusso nel dettaglio ed ha deliberato l’aggiunta della partecipazione di un rappresentante di diritto del Ministero della Difesa e ha confermato la presenza dei presidenti di tutti gli Enti Federati. Dopo una discussione intensa e produttiva sul testo dello Statuto che ha portato alla necessità di affinare alcuni articoli, l’assemblea dei Soci ha delegato il Consiglio Direttivo alla composizione di tutte le osservazioni per arrivare alla formulazione degli ultimi dettagli nel testo definitivo.
Tale testo sarà quindi sottoposto all’inizio del 2020 all’approvazione dei Soci mediante referendum, così come previsto dagli articoli 21 e 41 dello Statuto attualmente in vigore.