Notizie | 31 Gennaio 2020

Dal 17 febbraio si vota il nuovo Statuto UNI. Rispettiamo la legge!

Dal 17 febbraio si vota il nuovo Statuto: lo strumento giusto per rispondere al rinnovato quadro legislativo.

Con la proposta di nuovo Statuto, UNI cambierà nome.
Quale “Ente Italiano di Normazione” rappresenterà al meglio il suo status di Organismo Nazionale di Normazione, comunicato dallo Stato Italiano alla Commissione Europea ai sensi del Regolamento UE 1025/2012, attuato a livello nazionale con il Decreto Legislativo 223/2017.
UNI rimarrà una associazione senza scopo di lucro i cui principi ispiratori saranno sempre più l’affermazione della dignità della Persona e la tutela dei Diritti Umani fondamentali.

Nel nuovo inquadramento giuridico, le modalità proprie dell’attività di normazione saranno la coerenza, la trasparenza, la democraticità, la consensualità, la volontarietà e l’indipendenza. In tale prospettiva, UNI sarà capace di assicurare uguale benessere alle generazioni presenti e future, mediante l’implementazione di un modello di responsabilità sociale e di gestione della complessità.

Nel suo nuovo Comitato di Indirizzo Strategico i soci di UNI si potranno confrontare con tutti i Ministeri interessati alla normazione, in particolare il Ministero dello Sviluppo economico, con il mondo accademico, il CNR e l’ENEA, con le Camere di Commercio, le rappresentanze dei consumatori, dei sindacati dei lavoratori e delle organizzazioni ambientaliste. Insieme stabiliranno il futuro ruolo di UNI nella società italiana e la posizione nazionale negli indirizzi strategici di CEN e ISO.

Per assicurare una maggiore sinergia con le istituzioni dello Stato sarà anche costituito un Comitato di Coordinamento delle Pubbliche Amministrazioni che si riunirà presso la sede UNI di Roma per assicurare un allineamento tra le disposizioni di legge e l’attività di normazione.

Anche la futura Commissione Centrale Tecnica, nella sua opera di coordinamento dei lavori di normazione svolti da tutte le Commissioni Tecniche e gli Enti Federati, sarà in grado di rispondere puntualmente agli indirizzi dettati dal Regolamento UE 1025/2012, prevedendo la partecipazione di esperti per ognuna delle categorie delle piccole e medie imprese, dei consumatori, dei sindacati dei lavoratori e delle organizzazioni ambientaliste.

Il nuovo Statuto è lo strumento giusto per rispondere al quadro legislativo sulla normazione.

Per ulteriori informazioni:
Email: referendum@uni.com