Notizie | 26 Novembre 2020

Prodotti alimentari

In arrivo tre norme dall’agroalimentare.

coffee beansIdentificare i componenti dei prodotti alimentari e nello specifico le insidie di alcune tossine presenti negli alimenti è una pratica per tutelare la salute degli individui; ecco perché la ricerca è sempre al lavoro in questo settore.

Spezie, cereali, caffè, liquirizia, ecc. possono essere contaminate da microtossine che nuocciono alla salute. Identificarle è possibile anche grazie alla normazione.

È infatti la commissione Agroalimentare che si è occupata del recepimento anche in lingua italiana delle EN 17250, EN 17279 e EN 17280.

Vediamole in dettaglio qui di seguito.

Il primo documento – la UNI EN 17250 – specifica una procedura per la determinazione dell’ocratossina A (OTA) nel peperoncino, paprika, pepe bianco e nero, noce moscata, miscela di spezie, liquirizia (radice ed estratti), cacao e prodotti a base di cacao attraverso cromatografia liquida ad alta risoluzione (HPLC) con purificazione su colonna di immunoaffinità e rilevazione a fluorescenza (FLD).

Il metodo è stato validato in studi interlaboratorio tramite l’analisi sia di campioni contaminati naturalmente sia di campioni addizionati, trovandosi in un intervallo tra 1,0 μg/kg e 84,9 μg/kg per le spezie (paprica e peperoncino [5], pepe nero e bianco, noce moscata e miscela di spezie, tra 7,7 μg/kg e 96,8 μg/kg per liquirizia e prodotti a base di liquirizia e tra 2,1 μg/kg e 26,3 μg/kg per cacao e prodotti a base di cacao.

Il secondo documento – la UNI EN 17279 – descrive un metodo di screening per la determinazione dell’aflatossina B1, del deossinivalenolo, della fumonisina B1 e B2, delle tossine di ocratossina A, HT-2 e T-2 e dello zearalenone nei prodotti alimentari mediante cromatografia liquida ad alta risoluzione (HPLC) unita alla spettrometria di massa tandem (MS/MS).

L’obiettivo di questo metodo di screening è di determinare se una data concentrazione predefinita (concentrazione bersaglio per lo screening, STC) è superata o meno. Lo screening genera due risultati: “negativo” o “sospetto”. “Negativo” (screen negativo) indica che le micotossine bersaglio non sono state rilevate o sono potenzialmente presenti, ma sotto la STC. “Sospetto” (screen positivo) indica che il valore di cut-off definito è stato superato e il campione può contenere una o più micotossine a concentrazioni maggiori rispetto alla STC.

Per un’identificazione completa e una quantificazione accurata, è richiesta l’applicazione di un metodo di analisi quantitativa di conferma, non contemplato nella UNI EN 17279.

Il metodo è idoneo per diverse tipologie di prodotti alimentari ed è stato validato su matrici rappresentative appartenenti a quattro gruppi merceologici:

  • alto contenuto di amido e/o proteine e basso contenuto di acqua e grassi: grano, miscela di cereali, farina di grano e cornflakes;
  • alto contenuto d’olio: arachidi;
  • alto contenuto di zucchero e basso contenuto di acqua: fichi secchi;
  • alto contenuto di acqua: succo d’uva.

Il terzo e ultimo documento – la UNI EN 17280 – specifica una procedura per la determinazione di nivalenolo (NIV), desossinivalenolo (DON) e suoi derivati acetilici (3-acetil-DON e 15-acetil-DON), HT-2 e tossina T-2 (HT-2 e T -2) e zearalenone (ZEN) nei cereali e nei prodotti a base di cereali mediante cromatografia liquida ad alta risoluzione (HPLC) accoppiata con spettrometria di massa tandem (MS/MS) dopo purificazione mediante estrazione in fase solida (SPE).

Il metodo è stato validato con campioni di grano, farina di grano e cracker di grano. I primi due sono stati preparati a partire da una miscela di grano e chicchi di grano infettati da funghi mentre i cracker di grano sono stati cotti a partire dalla farina di grano e addizionati con acqua contenente le micotossine target.

Le esperienze in laboratorio hanno dimostrato che questo metodo è applicabile anche alla farina di orzo e avena e ai cracker a base di segale; tuttavia, tale condizione non è stata validata in sede di studio collaborativo.

In tutte e tre le norme viene riportata la EN ISO 3696 Water for analytical laboratory use – Specification and test methods come riferimento normativo.

Informazioni per l’acquisto

UNI EN 17250:2020 “Prodotti alimentari – Determinazione dell’ocratossina A nelle spezie, liquirizia, cacao e prodotti a base di cacao mediante purificazione IAC e cromatografia liquida ad alta risoluzione con rivelazione a fluorescenza (HPLC-FLD)”
Euro 55,00 + iva (in lingua inglese) – Euro 72,00 + iva (in lingua italiana)

UNI EN 17279:2019 “Prodotti alimentari – Metodo multimodale per lo screening di aflatossina B1, deossinivalenolo, fumonisina B1 e B2, ocratossina A, tossina T-2 tossina HT-2 e zearalenone nei prodotti alimentari, ad eccezione degli alimenti per lattanti e prima infanzia, mediante LC-MS/MS”
Euro 55,00 + iva (in lingua inglese) – Euro 72,00 + iva (in lingua italiana)

UNI EN 17280:2019 “Prodotti alimentari – Determinazione di zearalenone e tricoteceni incluso deossinivalenolo e suoi derivati acetilati (3-acetil-deossinivalenolo e 15-acetil-deossinivalenolo), nivalenolo e tossina T-2 e HT-2 nei cereali e prodotti a base di cereali mediante LC -MS/MS”
Euro 55,00 + iva (in lingua inglese) – Euro 72,00 + iva (in lingua italiana)

Le norme, sia in formato elettronico che in formato cartaceo, saranno scontate del 15% ai soci effettivi. L’abbonamento annuale a tutte le norme è disponibile a partire da 200 euro: scopri come!

Divisione Vendite
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