Notizie | 14 Giugno 2021

Organizzazione di cerimonie: un progetto di prassi di riferimento in consultazione pubblica

E’ in consultazione pubblica fino al 13 luglio un progetto di prassi di riferimento sulla figura del celebrante e sul relativo servizio.

Sviluppata con gli esperti di ECCO Aps, un’associazione no-profit di promozione sociale del terzo settore, il progetto di prassi di riferimento sulle figure professionali del Celebrante e sui requisiti di servizio erogato è ora giunto in fase di consultazione pubblica.

Il documento è diviso in due parti.
La prima parte – “Celebrante – Parte 1: Requisiti di servizio per l’organizzazione di cerimonie non-tradizionali” (scarica il progetto) – fornisce i requisiti di servizio per l’organizzazione di cerimonie non- tradizionali nelle sue diverse fasi, dall’avvio del lavoro preparatorio fino alla conclusione e quindi all’erogazione del servizio stesso.
Tali requisiti costituiscono elementi per la eventuale valutazione di conformità del servizio da parte di terzi.

Analogamente la seconda parte – “Celebrante – Parte 2: Requisiti della figura professionale del Celebrante” (scarica il progetto) – è dedicata in particolare al professionista che si occupa di questo servizio, delineando le abilità, le conoscenze, le responsabilità e l’autonomia necessarie per poter svolgere questa attività.

Elaborare delle linee guida per l’esercizio della professione di Celebrante, delle buone pratiche da rispettare nell’erogazione del servizio e nell’identificazione di percorsi formativi a supporto della qualificazione professionale – così da valorizzare adeguatamente questa nuova figura professionale garantendo al tempo stesso ai committenti una professionalità qualificata e certificata – è un passo importante e necessario, giustificato da dati piuttosto eloquenti.
Nel 2018, per la prima volta in Italia, i matrimoni civili hanno superato quelli religiosi e oggi rappresentano il 50,1% del totale delle unioni.
Nel 17,3% dei casi almeno un componente della coppia è straniero/a, con tradizioni e usanze spesso differenti. A ciò si aggiunge la tendenza a sposarsi sempre più tardi e a sposarsi anche in presenza di figli, così come è pure da segnalare l’aumento dei secondi – e successivi – matrimoni (la loro incidenza sul totale complessivo dei matrimoni raggiunge oggi il 19,9%).
Anche l’introduzione della Legge del 20 maggio 2016, n. 76 sulle unioni civili, con circa 2.300 unioni registrate nel 2019, contribuisce a delineare un quadro in cui le cerimonie definibili “non-tradizionali” sono complessivamente in aumento.

Ma al di là dei numeri assoluti, quello che è da rilevare è il consolidamento di una tendenza, per cui la ricerca di un professionista in grado di organizzare l’evento cerimonia si manifesta in modo significativo.

A questa esigenza intendono rispondere le due parti del progetto di prassi di riferimento in consultazione pubblica fino al 13 luglio.
Attendiamo i vostri commenti!