Notizie | 22 Giugno 2021

L’ambiente va protetto… con gli strumenti giusti

Pubblicato su Lifegate un approfondimento su un tema caro alla normazione tecnica: la salvaguardia dell’ambiente. Si parla di UNI/PdR 107…

Sul sito di Lifegate (www.lifegate.it), il celebre media network dedicato alla sostenibilità, è stato pubblicato un approfondimento (“L’ambiente va protetto, a cominciare dalla prevenzione“) su un tema particolarmente caro alla normazione tecnica: la salvaguardia dell’ambiente.
ambiente worldLo spunto è dato dalla recente pubblicazione – sia in italiano che in inglese – della prassi di riferimento UNI/PdR 107:2021 “Ambiente Protetto – Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente – Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali”, un documento tecnico sviluppato da UNI insieme a Pool Ambiente per fornire alle imprese di qualunque settore e dimensione uno strumento pratico per rendere più efficaci le loro politiche di tutela ambientale (vd. “Disponibili le linee guida per la prevenzione dei danni ambientali, 3 giugno 2021).

Ovviamente l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità non è una novità nell’ampio panorama delle strategie aziendali, ma quello che è utile mettere in evidenza è – se così si può dire – un cambio di paradigma per cui si va da dalla pianificazione di interventi ex-post per riparare a danni ambientali procurati, a una programmazione “ex ante”, ossia a priori, delle azioni da intraprendere. Un approccio “preventivo”, quindi, che trova nella normazione tecnica gli strumenti più idonei per essere messa in pratica.
climatechangeSono centinaia le norme che possono essere usate a supporto della sostenibilità nelle sue varie dimensioni“, spiega Elena Mocchio, Responsabile Innovazione e Sviluppo UNI. “Solo per fare alcuni esempi, ci sono le norme della serie ISO 14000 sulla gestione ambientale o la norma UNI EN ISO 26000 sulla responsabilità sociale d’impresa“.

Se nel nostro Paese cresce l’attenzione verso l’ambiente, di pari passo deve crescere anche la consapevolezza degli eventuali rischi ambientali e del ruolo della prevenzione in questo campo. Il che significa fare sì che le aziende siano consapevoli dei rischi legati alle attività che svolgono e quindi, ad esempio, prevedano di tutelarsi con una copertura assicurativa adeguata o facendo una regolare manutenzione dei propri impianti.

La prassi di riferimento è veramente lo strumento più adeguato per affrontare questo tema. “Da una parte abbiamo le norme che dicono come fare bene le cose. Dall’altra abbiamo le prassi di riferimento che anticipano quello che, un domani, sarà lo stato dell’arte“, spiega Viviana Buscemi, Technical project manager Innovazione e Sviluppo UNI.
La UNI/PdR 107:2021 fornisce alle organizzazioni indicazioni dettagliate su come devono essere eseguite le manutenzioni e i controlli operativi dei propri impianti e soprattuto offre uno strumento per valorizzare il proprio impegno nella tutela dell’ambiente. Senza contare che l’organizzazione “può chiedere a un ente terzo di verificare la conformità a una norma o a una prassi di riferimento, cioè di assicurarsi che sia stata applicata correttamente” aggiunge Ruggero Lensi, Direttore generale UNI, “e alla fine del processo viene rilasciata una certificazione e si può anche usufruire del Marchio UNI“.

Così le imprese che applicheranno correttamente i requisiti della UNI/PdR 107 potranno richiedere la certificazione – che potrà essere rilasciata a cura di un organismo accreditato presso Accredia – ed ottenere il Marchio UNI, a beneficio tanto delle aziende che possono avere un importante strumento di visibilità sul mercato, e quindi di competitività, quanto dei consumatori che potranno scegliere a chi dare la loro fiducia.

Tornando quindi al tema della prevenzione, è Lisa Casali – Manager di Pool Ambiente e green influencer – a dare una immagine efficace della sua importanza: l’albero della sostenibilità ambientale. “Per i consumatori è difficile distinguere i prodotti che siano realmente a basso impatto, mentre per le aziende è difficile stabilire un ordine di priorità. Prima di pensare alle performance ambientali bisognerebbe investire perché tutte le potenziali sorgenti di danno e i possibili scenari siano individuati e opportunamente gestiti“.
Per questo un impegno ambientale realmente efficace non può che avere solide radici nella prevenzione.