Notizie | 10 Settembre 2021

Qualità e professionalità dei Celebranti (non tradizionali)

Per la prima volta in Italia e Europa con la nuova UNI/PdR 118:2021 vengono definiti la figura e il servizio del celebrante non tradizionale.

Per la prima volta in Italia e Europa, con la nuova Prassi di Riferimento UNI/PdR 118:2021, la figura e il servizio del Celebrante vengono definiti in tutta la loro delicatezza e complessità.

pdr 118 celebrantiInfatti, il Celebrante è quel professionista che definisce la forma e il contenuto di una cerimonia funebre, di un matrimonio o simile, e la presiede per conto di committenti (persone, comunità o istituzioni) che scelgono di non rivolgersi alle autorità tradizionali di culto o civili.

Le competenze, conoscenze e abilità del celebrante sono quindi determinanti per la buona riuscita di questi eventi che molto spesso rappresentano delle tappe fondamentali nella vita delle persone.

Il ricorso alla cremazione in Italia, spesso indice di una scelta “laica”, nel 2019 copre il 30,68% dei decessi con una crescita di 1,75% rispetto all’anno precedente portando l’Italia al quarto posto in Europa. La richiesta di cerimonie funebri “non tradizionali” in Italia è in costante aumento, riflettendo un bisogno sempre più marcato di mettere la persona al centro della cerimonia e mettere in atto una vera e propria “celebrazione della vita.”

Nel 2018, per la prima volta in Italia, i matrimoni civili hanno superato quelli religiosi e oggi rappresentano il 50,1% del totale delle unioni.

Questo è dovuto a numerosi fattori sociali e culturali tra cui – ad esempio – il fatto che in molti casi un componente della coppia è straniero (con tradizioni e usanze differenti); a questo si aggiunge la tendenza a sposarsi sempre più tardi (magari quando si hanno già dei figli) e l’aumento di chi convola a “seconde nozze” (con una incidenza sul totale complessivo dei matrimoni che raggiunge oggi il quasi il 20%).

Anche l’introduzione della Legge del 20 maggio 2016, n. 76 sulle unioni civili, con circa 2.300 unioni registrate nel 2019, contribuisce a delineare un quadro in cui le cerimonie definibili “non-tradizionali” sono complessivamente in aumento.

Ma al di là dei numeri, quello che è da rilevare anche qui è il consolidamento di una tendenza, per cui la ricerca di un professionista in grado di organizzare una cerimonia più “intima” e personalizzata si manifesta ormai in modo rilevante.

Riconoscendo l’utilità di questa figura professionale e confermandosi un trend in crescita sia della domanda che dell’offerta, UNI ed ECCO (associazione no-profit di promozione sociale del terzo settore)hanno sviluppato e pubblicato un documento che fornisce un riferimento importante per tutto il settore: si tratta della nuova Prassi di riferimento UNI/PdR 118:2021 sulla figura del Celebrante.

Il documento fornisce le linee guida per l’esercizio della professione di Celebrante, delle buone pratiche da rispettare nell’erogazione del servizio e nell’identificazione di percorsi formativi a supporto della qualificazione professionale per valorizzare questo nuovo profilo, garantendo al tempo stesso ai committenti una professionalità qualificata e certificata. 

La UNI/PdR 118:2021 è suddivisa in due parti:

–       La Parte 1 fornisce i requisiti del servizio per l’organizzazione di cerimonie non-tradizionali strutturandolo in 11 diverse fasi, dall’avvio del lavoro preparatorio alla conclusione dell’erogazione del servizio. Fornisce inoltre tutti gli elementi per la valutazione di conformità di tale servizio.

Tra le diverse fasi che contraddistinguono il servizio vi sono – ad esempio – la prima interfaccia con i committenti, la raccolta delle informazioni per la stesura di una “life story”, la stesura di uno script, la sua condivisione e la verifica con il committente, il controllo dei servizi tecnici, e lo svolgimento del servizio nel giorno destinato alla cerimonia.

–       La Parte 2 è invece incentrata sulla definizione dei requisiti del celebrante. Tali requisiti sono definiti in termini di conoscenze, abilità e livelli di autonomia e responsabilità, sulla base dei criteri del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) e coerenti con il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ).

Il documento analizza ogni specifica fase del servizio (definita nella parte 1) e per ciascuna di esse descrive nel dettaglio i compiti e le attività specifiche del Celebrante.

Il documento si completa di due appendici: l’Appendice A relativa agli elementi per la valutazione della conformità e l’Appendice B relativa agli aspetti etici e deontologici applicabili.

Come spiega il presidente di ECCO, Richard Brown, “Stabilire dei requisiti per svolgere un compito così delicato è una garanzia per tutti, in un mercato che altrimenti rischiava di diventare il Far West. La prassi di riferimento diventa così uno strumento fondamentale, sia per chi vuole formarsi e diventare celebrante, sia per chi si rivolge al professionista per commissionare una cerimonia ‘non tradizionale’. La sua pubblicazione mette finalmente un punto fermo, stabilisce criteri trasparenti di qualità e permette al settore di guardare verso il futuro.”

Le due parti della UNI/PdR 118:2021 sono liberamente scaricabili dal sito UNI (Sezione Catalogo) all’indirizzo: https://bit.ly/3l116ex