Notizie | 30 Novembre 2021

2001-2021: 20 anni dalla pubblicazione delle Linee Guida SGSL UNI-INAIL

Il contributo di AIFOS – Confcommercio Professioni in occasione dei 20 anni dalla pubblicazione delle linee guida UNI-INAIL SGSL.

UNI intende “virtualmente” celebrare i 20 anni dalla pubblicazione delle Linee Guida UNI-INAIL sui sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro con alcuni articoli delle stesse organizzazioni che a suo tempo hanno contribuito alla loro elaborazione.

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In questi 20 anni abbiamo assistito alla pubblicazione, tra gli altri, del D.Lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, della Legge 123/2007 sulle misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, del D.Lgs. 81/2008 (testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) e del D.M. 13 febbraio 2014 sul recepimento delle procedure semplificate per l’adozione e l’efficace attuazione dei MOG nelle piccole e medie imprese.

Dall’altra parte vi è stata la diffusione della BS/OHSAS 18001:2007 e la pubblicazione della UNI ISO 45001:2018 che, insieme alle Linee Guida UNI-INAIL, costituiscono i riferimenti del sistema di accreditamento e certificazione, per finire con la recente pubblicazione di alcuni documenti, facenti parte di una nuova tipologia, le Prassi di Riferimento di UNI, che trattano gli aspetti di asseverazione dei modelli di organizzazione e gestione per la salute e sicurezza sul lavoro da parte degli Organismi Paritetici (UNI/PdR 2, diventata poi UNI 11751, e UNI/PdR 22, in revisione come norma UNI).

Molti altri documenti potrebbero essere citati, sia lato normativo-legislativo sia lato normativo-tecnico, ma vogliamo dare la parola a chi ha fattivamente contribuito alla stesura delle Linee Guida UNI-INAIL per avere il loro parere sui contenuti del documento, sullo stato dell’arte e sulle prospettive future della gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Pubblichiamo oggi il punto di vista di AIFOSConfcommercio Professioni, nella persona di Francesco Naviglio, che ringraziamo per aver aderito a questa iniziativa.


 

 Le Linee Guida UNI-INAIL: la sicurezza sul lavoro entra nei sistemi di gestione

Francesco Naviglio,
Segretario Generale di AiFOS – Membro del Comitato Tecnico Scientifico di Confcommercio Professioni
Sociologo dell’Organizzazione e Auditor di Sistemi di Gestione Qualità e Sicurezza

logo Aifos Conf ProfAlla fine degli anni ’90 si stavano affermando i sistemi di gestione come strumenti finalizzati al miglioramento delle performance delle aziende sotto i diversi aspetti della qualità, dell’ambiente e della sicurezza. Stavano affermandosi le certificazioni di terza parte dei sistemi di gestione, in particolare di qualità e ambiente mentre le certificazioni della OHSAS 18001 non erano ancora molto diffuse.

Il settore della normazione volontaria era visto con interesse e lo si considerava nel mondo del lavoro uno strumento di notevole importanza per la sicurezza dei macchinari e delle strumentazioni, oltre che per la gestione ottimale dei processi produttivi all’interno delle aziende con particolare riferimento alla salute e sicurezza dei lavoratori.

In quegli stessi anni era iniziato il percorso di avvicinamento dell’INAIL all’UNI. Erano gli anni in cui l’Istituto si stava affermando come soggetto promotore della cultura della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di lavoro e non solo come ente assicurativo.

Agli inizi del 2000, sui tavoli di discussione tra le parti sociali e l’INAIL era spesso all’ordine del giorno la diffusione e sensibilizzazione della cultura della sicurezza nei confronti delle aziende e dei lavoratori stessi e si stavano concretizzando alcuni progetti di incentivazione e finanziamento di attività finalizzate a implementare e rafforzare la cultura della prevenzione e la sicurezza degli ambienti di lavoro e dei macchinari utilizzati nelle attività produttive. Il decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, che definì la riforma dell’INAIL, ne rafforzò le finalità prevenzionistiche che si concretizzeranno nel corso degli anni nei benefici economici previsti dall’art. 24 e successivamente  dall’art. 23 delle MAT (OT24/OT23) e dai finanziamenti ISI.

frase NaviglioSi giunse quindi alla determinazione che le maggiori organizzazioni sindacali di lavoratori e datori di lavoro, tra cui Confcommercio, e l’INAIL lavorassero insieme per individuare strumenti idonei a fornire alle imprese di media e piccola dimensione misure di contrasto agli infortuni sul lavoro implementando sistemi di gestione della sicurezza. Tra gli ostacoli da superare all’epoca ci fu la necessità di individuare soluzioni che non gravassero sulle finanze delle aziende come la certificazione di terza parte della OHSAS 18001 che si stava affermando in quegli anni.

A tale scopo fu costituito nell’ambito dell’UNI un gruppo di lavoro per offrire al mondo produttivo italiano una modalità di implementazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro alternativo alle OHSAS 18001 ma parimenti efficace. Al tavolo di lavoro, oltre a funzionari dell’INAIL, parteciparono tutte le principali organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori a testimonianza del valore che si dava a tale iniziativa. Nel settembre del 2001 le “Linee Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro – SGSL” venivano presentate in un convegno organizzato presso la manifestazione Ambiente e lavoro a Modena.

Il modello a cui si ispirarono i membri del gruppo di lavoro UNI-INAIL fu la BS8800 con l’accordo  sulla impossibilità che il sistema di gestione potesse essere oggetto di certificazione di parte terza.

L’obiettivo primario fu quello di creare uno strumento di gestione della sicurezza per le medie e piccole imprese che potesse realizzarsi su base volontaria e senza aggravio di costi e che contemporaneamente generasse una cultura della sicurezza non formale ma concreta da applicare mediante sistemi di gestione semplici, chiari e condivisi in grado di dare risultati dimostrabili e dimostrati.

Nelle premesse delle Linee Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) veniva espressamente dichiarato che “La realizzazione degli obiettivi di salute e sicurezza nelle aziende non comporta l’obbligo né la necessità di adozione di sistemi di gestione della sicurezza. Le presenti linee guida costituiscono pertanto un valido aiuto per le imprese che intendono volontariamente adottare un sistema di gestione della sicurezza” a voler sottolineare la volontarietà della scelta di adottare da parte delle aziende un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

In questi venti anni (dal 2001 ad oggi) il successo delle “Linee Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro – (Sgsl)” – meglio conosciute come Linee Guida UNI-INAIL alla cui stesura Confcommercio ha partecipato con convinzione proprio per la finalità di essere uno strumento di ausilio alla sicurezza sul lavoro nelle medie e piccole imprese – è stato favorito da un clima culturale, istituzionale e sociale favorevole al cambiamento, ma è stato anche reso urgente dall’esigenza di contenere il fenomeno infortunistico che si presentava e si presenta ancora oggi di estrema gravità.

L’emanazione delle Linee Guida UNI-INAIL ha favorito la crescita della consapevolezza nelle aziende e nelle loro rappresentanze di categoria dell’utilità ed efficacia dei sistemi di gestione, in particolare nel campo della sicurezza sul lavoro. Consapevolezza che nel tempo ha permesso l’affermarsi anche delle certificazioni di terza parte della OHSAS 18001 e, dal 2018, della UNI ISO 45001 che sicuramente hanno contribuito notevolmente alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali proprio in particolare nelle aziende certificate.

20 anni di collaborazione in UNI tra le Istituzioni pubbliche e le parti sociali hanno prodotto diverse Linee Guida e Buone Prassi secondo il modello delle Linee Guida UNI-INAIL del 2001. Non devono certo rappresentare un traguardo ma solo una parte del percorso che le Organizzazioni Sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, insieme all’UNI e all’INAIL, hanno intrapreso e che pone le basi per un lavoro ad infortuni zero come auspicato dal programma Vision Zero lanciato nel 2017 al XXI Congresso Mondiale della Sicurezza sul Lavoro di Singapore.


 

Vedi il contributo di Fabrizio Benedetti (INAIL)
Vedi il contributo di Irene Uccello (Accredia)

 

Alla fine degli anni ’90 si stavano affermando i sistemi di gestione come strumenti finalizzati al miglioramento delle performance delle aziende sotto i diversi aspetti della qualità, dell’ambiente e della sicurezza. Stavano affermandosi le certificazioni di terza parte dei sistemi di gestioni, in particolare di qualità e ambiente mentre le certificazioni della OHSAS 18001 non erano ancora molto diffuse.

Il settore della normazione volontaria era visto con interesse e lo si considerava nel mondo del lavoro uno strumento di notevole importanza per la sicurezza dei macchinari e delle strumentazioni, oltre che per la gestione ottimale dei processi produttivi all’interno delle aziende con particolare riferimento alla salute e sicurezza dei lavoratori.

In quegli stessi anni era iniziato il percorso di avvicinamento dell’INAIL all’UNI. Erano gli anni in cui l’Istituto si stava affermando come soggetto promotore della cultura della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di lavoro e non solo come ente assicurativo.

Agli inizi del 2000, sui tavoli di discussione tra le parti sociali e l’INAIL era spesso all’ordine del giorno la diffusione e sensibilizzazione della cultura della sicurezza nei confronti delle aziende e dei lavoratori stessi e si stavano concretizzando alcuni progetti di incentivazione e finanziamento di attività finalizzate a implementare e rafforzare la cultura della prevenzione e la sicurezza degli ambienti di lavoro e dei macchinari utilizzati nelle attività produttive. Il decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, che definì la riforma dell’INAIL, ne rafforzò le finalità prevenzionistiche che si concretizzeranno nel corso degli anni nei benefici economici previsti dall’art. 24 e successivamente  dall’art. 23 delle MAT (OT24/OT23) e dai finanziamenti ISI.

Si giunse quindi alla determinazione che le maggiori organizzazioni sindacali di lavoratori e datori di lavoro, tra cui Confcommercio, e l’INAIL lavorassero insieme per individuare strumenti idonei a fornire alle imprese di media e piccola dimensione misure di contrasto agli infortuni sul lavoro implementando sistemi di gestione della sicurezza. Tra gli ostacoli da superare all’epoca ci fu la necessità di individuare soluzioni che non gravassero sulle finanze delle aziende come la certificazione di terza parte della OHSAS 18001 che si stava affermando in quegli anni.

A tale scopo fu costituito nell’ambito dell’UNI un gruppo di lavoro per offrire al mondo produttivo italiano una modalità di implementazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro alternativo alle OHSAS 18001 ma parimenti efficace. Al tavolo di lavoro, oltre a funzionari dell’INAIL, parteciparono tutte le principali organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori a testimonianza del valore che si dava a tale iniziativa. Nel settembre del 2001 le “Linee Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro – SGSL” venivano presentate in un convegno organizzato presso la manifestazione Ambiente e lavoro a Modena.

Il modello a cui si ispirarono i membri del gruppo di lavoro UNI-INAIL fu la BS8800 con l’accordo  sulla impossibilità che il sistema di gestione potesse essere oggetto di certificazione di parte terza.

L’obiettivo primario fu quello di creare uno strumento di gestione della sicurezza per le medie e piccole imprese che potesse realizzarsi su base volontaria e senza aggravio di costi e che contemporaneamente generasse una cultura della sicurezza non formale ma concreta da applicare mediante sistemi di gestione semplici, chiari e condivisi in grado di dare risultati dimostrabili e dimostrati.

Nelle premesse delle Linee Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) veniva espressamente dichiarato che “La realizzazione degli obiettivi di salute e sicurezza nelle aziende non comporta l’obbligo né la necessità di adozione di sistemi di gestione della sicurezza. Le presenti linee guida costituiscono pertanto un valido aiuto per le imprese che intendono volontariamente adottare un sistema di gestione della sicurezza” a voler sottolineare la volontarietà della scelta di adottare da parte delle aziende un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

In questi venti anni (dal 2001 ad oggi) il successo delle “Linee Guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro – (Sgsl)” – meglio conosciute come Linee Guida UNI-INAIL alla cui stesura Confcommercio ha partecipato con convinzione proprio per la finalità di essere uno strumento di ausilio alla sicurezza sul lavoro nelle medie e piccole imprese – è stato favorito da un clima culturale, istituzionale e sociale favorevole al cambiamento, ma è stato anche reso urgente dall’esigenza di contenere il fenomeno infortunistico che si presentava e si presenta ancora oggi di estrema gravità.

L’emanazione delle Linee Guida UNI-INAIL ha favorito la crescita della consapevolezza nelle aziende e nelle loro rappresentanze di categoria dell’utilità ed efficacia dei sistemi di gestione, in particolare nel campo della sicurezza sul lavoro. Consapevolezza che nel tempo ha permesso l’affermarsi anche delle certificazioni di terza parte della OHSAS 18001 e, dal 2018, della UNI ISO 45001 che sicuramente hanno contribuito notevolmente alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali proprio in particolare nelle aziende certificate.

20 anni di collaborazione in UNI tra le Istituzioni pubbliche e le parti sociali hanno prodotto diverse Linee Guida e Buone Prassi secondo il modello delle Linee Guida UNI-INAIL del 2001. Non devono certo rappresentare un traguardo ma solo una parte del percorso che le Organizzazioni Sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, insieme all’UNI e all’INAIL, hanno intrapreso e che pone le basi per un lavoro ad infortuni zero come auspicato dal programma Vision Zero lanciato nel 2017 al XXI Congresso Mondiale della Sicurezza sul Lavoro di Singapore.