Notizie | 16 Maggio 2022

Il compleanno della UNECE Declaration

Nel 2019 UNI ha sottoscritto la UNECE Declaration sulla “gender responsive standardization”. A tre anni di distanza ecco alcune riflessioni.

Tre anni fa veniva pubblicata la “UNECE Declaration”, il documento della Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Europa per dare maggiore potere e valore alle donne, rendendo concreta ed efficace la parità di genere, ma anche per elaborare norme capaci di rispondere a tutte le esigenze, senza nessuna forma di discriminazione.

lensi sign unece declarationUNI è stato tra i suoi primi firmatari, in coerenza con la scelta di adottare come modello interno la UNI EN ISO 26000 sulla responsabilità sociale e di mettere le persone al centro.
Come ogni compleanno, anche questo è occasione di riflessione, per valutare cosa si è fatto e come proseguire: lo ha fatto UNECE, che ha colto l’occasione dando vita a una serie di iniziative, e lo ha fatto UNI, confermando la bontà della scelta fatta e l’intenzione di procedere nella stessa direzione, con spirito di collaborazione e comunione di intenti, decidendo di essere presente in modo attivo alle celebrazioni internazionali.
Vi ha partecipato con un video, a cura del Direttore Generale Ruggero Lensi, che si aggiunge alle testimonianze di altri Paesi del mondo.

In breve, i passi più significativi fatti da UNI dal 2019 ad oggi sono stati l’elaborazione di un piano di azione sulla parità di genere, con iniziative mirate rivolte sia all’interno, attraverso specifiche politiche aziendali (dallo smart working al part-time, dalla formazione alle politiche di remunerazione) che all’esterno, con una presenza attiva nelle reti/piattaforme/contesti nazionali, europei e internazionali che si occupano dell’argomento, cominciando dagli interlocutori più naturali, ISO e CEN, che hanno già messo in campo attività che l’Ente segue da vicino.

Oltre a questo, UNI si è impegnato a garantire e applicare criteri di uguaglianza nella composizione, nella presenza e nella distribuzione dei ruoli, cominciando da sé e dalle proprie strutture, sia quelle di governance che degli organi tecnici, nonché a coinvolgere e attivare i propri funzionari tecnici perché mettano in atto regole e criteri – attualmente in fase di finalizzazione sia presso UNECE che ISO e IEC – per elaborare norme che la Declaration definisce gender responsive, capaci cioè di rispondere e assicurare l’equità di genere, in un’ottica di piena inclusione delle esigenze di tutti e di rispetto della dignità e del valore di ognuno, norme che UNI sta pensando di contrassegnare con evidenza, per sottolinearne la rilevanza e fare in modo che diventino un esempio da seguire.

Infine, ricordiamo una recente iniziativa che ha segnato un momento di proficua sinergia con le Istituzioni, come, forse, mai prima d’ora: infatti, in linea con la “Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2025” del Governo e collegata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza post-Covid, abbiamo recentemente pubblicato la prassi di riferimento UNI/PdR 125 sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicators – Indicatori chiave di prestazione): un lavoro in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità con il pieno supporto della Ministra, Elena Bonetti.

È un ulteriore passo avanti nella direzione di una parità autentica, che parte da un nuovo approccio culturale, da una volontà di rinnovamento di cui UNECE, con la sua Dichiarazione, si è fatto promotore, e di un desiderio di inclusività che non resti solo nelle intenzioni, ma diventi consuetudine di vita, da realizzare e applicare ogni giorno.