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La norma UNI EN 15757:2010 sviluppa in campo europeo i concetti base introdotti dalla UNI 10969:2002 “Beni culturali - Principi generali per la scelta e il controllo del microclima per la conservazione dei beni culturali in ambienti interni”, in particolare il concetto del “clima storico” e della sua priorità per la conservazione dei beni culturali composti da materiali organici igroscopici sensibili alle variazioni microclimatiche.
Dal titolo “Conservazione dei beni culturali - Specifiche concernenti la temperatura e l’umidità relativa per limitare i danni meccanici causati dal clima ai materiali organici igroscopici” la UNI EN 15757 – che sostituisce la UNI 10969 del 2002 – prende atto che per ogni materiale esistono specifici intervalli microclimatici, soprattutto in termini di umidità relativa (UR), particolarmente favorevoli alla conservazione, ma nel caso di manufatti acclimatati a un proprio clima storico, questi non possono allontanarsene senza essere esposti a rischio di danno.
La UNI EN 15757 si pone il problema di quale sia la variabilità microclimatica accettabile per un manufatto che abbia la propria fragilità controllata dall’igroscopicità e quale sia il limite di rischio. La risposta sta nella storia climatica pregressa del manufatto, che si è adattato alla variabilità normale, mentre rimangono a rischio le sollecitazioni strutturali più rare ed estreme.
In un articolo a firma di Dario Camuffo, Coordinatore SC UNI Beni Culturali GL Ambiente e Convenor WG7 “Specifying and measuring indoor/outdoor climate” del CEN/TC 346 “Cultural heritage” si parla di restauro di un’opera, di mostre temporanee e relativo trasporto e esposizione nell’ambiente ospitante, di riscaldamento degli edifici storici. Su U&C n. 9/ottobre 2014.