Notizie | 22 Dicembre 2021

Conformità reach della gomma riciclata da pneumatici fuori uso

Parola agli esperti su rilevanti norme di settore che hanno contribuito a sviluppare. Oggi parliamo di gomma riciclata (da PFU)…

Il GL UNI “Materiali da recupero di pneumatici fuori uso” ha affrontato con metodo e competenza un tema mai toccato da gruppi di lavoro europei. Ce ne parla Daniele Fornai, membro del GL 14.

parliamo di cosmetici 1000

d fornai corniceLa cessazione di qualifica di rifiuto, o più semplicemente End of Waste, rappresenta un passaggio fondamentale per molti materiali riciclati che, spogliandosi della qualifica di rifiuto, possono finalmente essere re-introdotti sul mercato come veri e propri prodotti.
Il passaggio “da rifiuto a prodotto” prevede solitamente la verifica di conformità a determinati parametri che sono identificati dal legislatore per ciascun flusso di rifiuti. Nel caso della gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU), ovvero la Gomma Vulcanizzata Granulare (GVG), il legislatore nazionale ha previsto nel DM 78/2020 (ossia il Regolamento per la cessazione della qualifica di rifiuto della gomma riciclata) una serie di procedure e parametri chimico-fisici che devono essere rispettati per poter attribuire alla gomma la qualifica di prodotto.

È il caso di dire che la definizione dei criteri di End of Waste della GVG abbia stimolato e accelerato le attività del Gruppo di lavoro UNI dedicato a questi materiali (GL 14 “Materiali da recupero di pneumatici fuori uso” della Commissione Ambiente).
Infatti, una volta cessata la qualifica di rifiuto, il materiale riciclato deve soddisfare tutti i regolamenti tipici dei materiali/miscele e sostanze, primo tra tutti il Regolamento REACH (la normativa integrata per la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche).

Gli esperti in materia sono ben consapevoli della complessità di tale Regolamento se applicato a miscele e sostanze di prima produzione. L’applicazione del Regolamento REACH a materiali riciclati complessi come la GVG è un terreno ancora poco esplorato da molti esperti in materia. Ciononostante, è necessario individuare e quantificare le sostanze contenute nella GVG per poter verificare la conformità REACH di tale materiale prima di poterlo immettere nuovamente sul mercato comunitario.

frase pfu 2021Di fronte alla complessità di un puzzle composto da mille elementi e molte incertezze, tutti gli stakeholder italiani sono riusciti, per la prima volta, a riunirsi in un tavolo di lavoro UNI che ha affrontato con metodo e competenza un tema mai toccato da gruppi di lavoro europei.
Tutti gli impianti di riciclo di PFU italiani, le principali società di gestione PFU ai fini dell’Extended Producer Responsibility dei pneumatici e le aziende leader nella produzione di intasi per campi in erba sintetica hanno quindi collaborato sotto la coordinazione tecnica di Waste and Chemicals al progetto CONFOREACH-GVG con lo scopo di realizzare una articolata serie di rapporti tecnici (gli UNI/TR 11810) che consentano ai diversi soggetti della filiera di riciclo dei PFU di comprendere i passaggi fondamentali e le procedure da seguire per adempiere pienamente agli obblighi derivanti dall’applicazione dei Regolamenti REACH e CLP.

E’ stato dunque necessario individuare il ruolo dei diversi attori nella filiera: i produttori di GVG, i commercianti, i trasformatori e gli utilizzatori a valle. Ciascuna di queste figure ha obblighi e responsabilità che possono rimanere erroneamente disattese nella pratica quotidiana.
Il produttore della GVG, ad esempio, deve identificare le sostanze contenute nella gomma, verificarne la registrazione ai sensi del Regolamento REACH ed identificarne la classificazione ai sensi del Regolamento europeo CLP (classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele) al fine di predisporre una scheda di sicurezza laddove necessaria.

Il progetto, durato tre anni, ha portato alla identificazione e quantificazione di oltre 160 diverse sostanze contenute nella gomma. Questo ha permesso di accertarne la cd. sameness, ovvero la corrispondenza alle sostanze già registrate ai fini del Regolamento REACH.
Questo primo passaggio è di fondamentale importanza per poter beneficiare dell’esenzione dagli obblighi di registrazione previsti dall’articolo 2.7 d del Regolamento.
I passi successivi hanno visto il GL 14 impegnato nella identificazione della classificazione armonizzata delle sostanze e nella predisposizione di SDS (safety data sheet) che permettessero la trasmissione di tutte le informazioni necessarie ai rivenditori, trasformatori e utilizzatori a valle della GVG.

E’ stato quindi necessario declinare dei veri e propri vademecum per i diversi attori della filiera, anche tenendo in considerazione i numerosi settori applicativi della GVG. Questo ha portato alla pubblicazione di sei nuovi technical report che svolgeranno un ruolo fondamentale per aiutare la filiera del riciclo di PFU a una consapevole Circular Economy perfettamente conforme ai regolamenti europei.
Un raro esempio di lavoro di squadra e un risultato unico a livello internazionale che potrà essere emulato nei prossimi anni dal comitato tecnico CEN/TC 366 dedicato ai materiali derivati da pneumatici fuori uso.
È anche grazie a questo fondamentale lavoro condotto in ambito UNI che sarà possibile per imprese e industrie utilizzare sempre più gomma riciclata dai Pneumatici Fuori Uso in tante e diversificate applicazioni e prodotti per la vita di tutti i giorni, contribuendo concretamente ad una sempre maggiore circolarità dell’economia e dei materiali.

Daniele Fornai
Membro UNI/CT 004/GL 14 “Materiali da recupero di pneumatici fuori uso”