Notizie | 7 Febbraio 2022

Tutto quello che dovete sapere sul diamante sintetico

Parola agli esperti su rilevanti norme di settore che hanno contribuito a sviluppare. Oggi parliamo di diamanti sintetici…

La pubblicazione della UNI 11828 sui diamanti sintetici colma un vuoto nel corpus normativo dei materiali gemmologici. A vantaggio di chi opera nel settore e a maggiore trasparenza del mercato…

parliamo di diamanti sintetici

L’introduzione nel corpus normativo nazionale, qualche mese orsono, della norma UNI 11828:2021 “Diamante sintetico – Terminologia, classificazione, caratteristiche e metodi di prova”, elaborata dal GL “Gemme e metalli preziosi” della Commissione tecnica “Commercio”, rappresenta decisamente una novità nel panorama internazionale.
La trattazione di questa particolare materia costituisce sinora, infatti, un unicum nel suo genere. E momento più opportuno non si sarebbe potuto scegliere per affrontare questo delicato tema, considerate le condizioni contingenti che il mercato del prezioso sta attraversando (non solo in Italia): condizioni che vedono, da parte dei consumatori, un trend sempre più consolidato proprio verso il diamante sintetico.

frase uni11828A fronte di una tendenza così decisa, come reagisce la filiera del “prezioso”? Secondo un recente sondaggio condotto negli Stati Uniti, il 41% di chi opera nel settore dichiara di non sapere quali siano le differenze tra un diamante naturale e un diamante sintetico. E anche in Italia sembra esserci una certa confusione, se è vero che ai diamanti sintetici (definiti anche “diamanti ecologici”) vien conferito tout court lo status di diamanti naturali. Questo, al di là di questioni etiche o deontologiche, ovviamente chiama in causa la necessità di un corretto uso della terminologia dei materiali gemmologici e delle normative (UNI) che ne regolano l’uso.

In tal senso un perdurante vuoto legislativo, che spesso lascia spazio al far-west nel campo della commercializzazione dei materiali gemmologici, può essere in parte colmato da sicure linee guida quali quelle contenute nelle norme UNI che regolamentano la materia.
Da qui la citata norma UNI 11828:2021 “Diamante sintetico – Terminologia, classificazione, caratteristiche e metodi di prova” – inestricabilmente intrecciata alla norma UNI 9758 “Diamante – Terminologia, classificazione, caratteristiche e metodi di prova” – che si propone come un contributo decisivo in questa direzione.
Il documento può senza dubbio essere un utile strumento – oltre che per i consumatori a cui una maggiore trasparenza del mercato non può che giovare – anche e soprattutto per gioiellieri, orafi, operatori del settore gioiellier-orafo (grossisti, importatori, distributori, rappresentanti e produttori di gioielleria, addetti alla vendita all’ingrosso ed al dettaglio), gemmologi e personale addetto ai laboratori gemmologici, funzionari di dogana, periti ed esperti iscritti ai ruoli di Camere di Commercio o di Tribunali e, in generale, per tutti coloro che – per un motivo o per l’altro – abbiano a che fare col diamante.

Le disposizioni della norma UNI 11828 relativa al diamante sintetico ineluttabilmente ripercorrono quelle della norma UNI 9758 riferita al diamante naturale, intersecandosi con questa e recando però tutti i necessari distinguo inerenti la diversa origine dei due materiali, in particolare per quanto riguarda:

  • l’introduzione di più attinenti termini, e/o la sostituzione ove necessario, nel capitolo “Definizioni”, con particolare accento sulle specifiche riguardanti le denominazioni di “diamante naturale”, “diamante sintetico”, “diamante sintetico trattato”, talché non possano sussistere dubbi interpretativi circa la natura e l’appropriata descrizione delle due sostanze;
  • l’inserimento, alla voce “Grandezze e Unità” del capitolo “Colore”, della sigla DS (acronimo di diamante sintetico) come prefisso nella nomenclatura dei gradi di colore;
  • l’immissione, alla voce “Grandezze e Unità” del capitolo “Caratteristiche Interne ed Esterne del Diamante Sintetico” dell’acronimo DS come prefisso nella nomenclatura dei gradi di purezza;
  • la modifica, in alcune parti descrittive della “Rappresentazione Grafica delle Caratteristiche Interne ed Esterne”, di termini e di simboli grafici che più risultino consoni alla natura del diamante sintetico.

Nell’elaborare questa norma si è agito avendo ben presenti le necessità d’inderogabile tutela del consumatore che per quanto attiene il diamante sintetico – vuoi montato in articoli di gioielleria che sciolto – deve averne l’esatta rappresentazione e corretta determinazione dei parametri qualitativi e identificativi, riassunti nel documento d’analisi qualitativa. Finalità già espressa nella presentazione della gemella norma 9758, a ogni buon conto.
Il tutto, nella convinzione che – in assenza d’appropriati dispositivi di legge regolanti la materia – alle succitate norme UNI possa far appello pure l’autorità giudiziaria, laddove se ne ravvisi la necessità e/o l’opportunità.
Alla luce di quanto detto, l’interrogativo che si pone ora è se non risulti opportuno completare la gamma delle trattazioni a soggetto gemmologico predisponendo una norma UNI riguardante la terminologia, la classificazione, le caratteristiche ed i metodi di prova delle perle naturali e coltivate.
Ci sarà senz’altro modo di parlarne.

Luigi Costantini
Membro del Sottogruppo “Materiali Gemmologici” del GL “Gemme e Metalli Preziosi” – CT UNI “Commercio”
Presidente Onorario dell’Associazione IGI – International Gemological Institute – Italy