Notizie | 18 Dicembre 2025

Standard per lo sviluppo globale

Dal World Development Report 2025 della Banca Mondiale un grande riconoscimento al ruolo della normazione come volano di crescita economica e sociale.

Orientare le politiche di sviluppo a livello globale: è questo l’obiettivo del World Development Report, il documento annuale pubblicato dalla Banca Mondiale che offre – attraverso dati, raccomandazioni e focus specifici – un’analisi approfondita della realtà economica e sociale e delle sue possibilità di crescita. L’intento è quello di concentrarsi su temi come povertà, salute, istruzione, infrastrutture, innovazione e sostenibilità, con l’obiettivo di stimolare una riflessione complessiva e individuare alcuni specifici punti chiave di sviluppo. Un documento quindi che, mettendo in luce sfide e opportunità, rappresenta uno strumento indispensabile per i policy makers a tutti i livelli.

Pubblicato dal 1978, il World Development Report ha sempre rappresentato un autorevole riferimento per le politiche di governance, individuando ogni anno una questione di particolare rilevanza (come l’importanza dei dati e del loro sfruttamento per lo sviluppo, i rischi economici della pandemia, il ruolo della tecnologia nel creare posti di lavoro, la “trappola del reddito medio” e come superarla).
La novità di assoluto rilievo è che quest’anno il tema individuato è l’importanza degli standard come motore dello sviluppo.
Intitolato significativamente “Standards for Development“, il World Development Report 2025 si concentra su come gli standard globali (le norme tecniche internazionali) rappresentino uno strumento economico cruciale per favorire l’innovazione e la competitività e per stimolare la crescita. E come ulteriore spunto di riflessione, il documento della Banca Mondiale rileva come “gli standard non siano mai stati così importanti” perché, in un contesto di crescente sofisticazione tecnologica e di globalizzazione, l’accesso agli standard e la partecipazione attiva alle attività di normazione diventa un’opportunità di sviluppo economico e sociale irrinunciabile in particolare per i paesi a basso e medio reddito. Il ruolo degli standard per “accedere ai mercati internazionali e migliorare il funzionamento delle economie” è dunque fondamentale.

Secondo il rapporto della Banca Mondiale la normazione può dunque essere uno strumento assai efficace di politica pubblica anche grazie alla sua versatilità che, a seconda delle circostanze, può essere volontaria o – talvolta – cogente e può rispondere autonomamente alle esigenze del mercato e della società o agire in maniera combinata con gli strumenti legislativi per colmare eventuali lacune tecniche nella regolamentazione o integrare disposizioni generali in particolare quando è in gioco la sicurezza pubblica.
E’ questo un aspetto sul quale il World Development Report pone comprensibile attenzione. Nell’analizzare le potenzialità della normazione e delineare linee di sviluppo consone al contesto socio-economico attuale, il documento specifica infatti che “i governi dovrebbero consentire ai mercati di sviluppare standard volontari, poiché ciò favorisce l’innovazione e la diffusione della conoscenza. Gli standard obbligatori dovrebbero invece essere utilizzati in relazione a interessi pubblici critici come la salute, la sicurezza, la tutela ambientale e la prevenzione di pratiche commerciali ingannevoli“. In ogni caso, “un approccio misto che utilizzi standard volontari a supporto della regolamentazione obbligatoria è spesso l’approccio migliore“.

In questo contesto il documento non nasconde la necessità di rafforzare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo all’elaborazione degli standard internazionali. Una partecipazione che è tra l’altro perfettamente in linea con le priorità definite dalla Strategia ISO 2030. Ma affinché questo più stringente coinvolgimento porti i risultati sperati in termini di crescita e di benessere è bene che ogni Paese segua una traiettoria che tenga conto del proprio effettivo stadio di sviluppo economico, adeguando gradatamente i propri sistemi man mano che il tessuto produttivo matura. Un esempio virtuoso in tal senso viene dal Ruanda (che ha tra l’altro ospitato lo scorso ottobre proprio l’Assemblea Generale ISO, vd. “ISO Annual Meeting di Kigali: i risultati raggiunti, le sfide future“). Il paese centrafricano ha adottato il programma “Zamukana Ubuziranenge” (ossia “Crescere con gli standard”) che esemplifica perfettamente questo percorso, aiutando le micro, piccole e medie imprese a progredire passo dopo passo verso la conformità agli standard internazionali.
Passaggi graduali, dunque, che tengano conto del consolidamento di tutto il sistema normazione, certificazione e accreditamento, cioè quell’Infrastruttura per la Qualità che fa sì che gli standard funzionino bene. Se, come rileva il World Development Report, l’Etiopia ha meno di 100 revisori accreditati per la conformità agli standard rispetto ai 12.000 della Germania, è evidente che bisogna innanzitutto lavorare per ridurre questo gap mediante opportune azioni a medio e lungo termine.

Eppure la capacità degli standard di migliorare relativamente in breve tempo la vita quotidiana e apportare benefici concreti alla società è confermata da numeri che il documento della Banca Mondiale mette in giusta evidenza. In particolare nell’ambito dei servizi sanitari e scolastici: “Semplici standard di processo, come le checklist per il parto negli ospedali, hanno ridotto la mortalità materna di quasi il 47% in India. Nell’istruzione, invece, standard chiari per la qualità dell’insegnamento hanno aiutato Ceará, uno stato nel nord-est del Brasile, a portare l’alfabetizzazione nelle prime classi a livelli quasi universali a due decenni dall’implementazione degli standard“.

In conclusione, il World Development Report 2025 offre importanti suggerimenti affinché gli standard internazionali possano dispiegare tutta loro potenzialità. Tra questi: partecipare attivamente ai tavoli di normazione; adottare gli standard in base alla realistica capacità nazionale di applicarli; sviluppare standard per le tecnologie emergenti e azioni volte a prevenire o mitigare i cambiamenti climatici; ampliare la ricerca e i dati sugli impatti economici e sociali delle norme tecniche.

Spunti preziosi che il sistema internazionale della normazione intende sempre più far propri, perché, come ricorda la Banca Mondiale, “gli standard incarnano la conoscenza collettiva, creano fiducia e consentono alle economie di funzionare in modo efficiente“.
Un auspicio e un impegno insieme.