Notizie | 4 Maggio 2022
Guardando avanti…
Al termine dell’Assemblea dei Soci, Giampaolo Rossi – founder de La Fabbrica di Lampadine – ha tenuto un intervento emozionante…
A conclusione dell’Assemblea dei Soci, che si è svolta lo scorso 27 aprile, i partecipanti hanno potuto assistere a un interessante, e a tratti emozionante, speech di Giampaolo Rossi, founder de La Fabbrica di Lampadine.
Il tema dell’intervento (Guarda il video) è stato riassunto nel titolo, quanto mai emblematico, “Non esiste più il futuro di una volta“: una sorta di ossimoro che esprime bene le sfide e le contraddizioni che viviamo in questa epoca di non facili, e soprattutto rapidi, cambiamenti.
Perché, come ha spiegato efficacemente Giampaolo Rossi, viviamo un’epoca senza precedenti, un cambio di paradigma, o meglio un nuovo scenario che alcuni esperti hanno voluto caratterizzare con un acronimo: VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity).
La volatilità richiama il tema del cambiamento e la velocità con cui esso avviene: una velocità che ci mette in difficoltà perché noi tutti troviamo la nostra cosiddetta “zona di comfort” nel ripetere schemi già collaudati.
Il tema dell’incertezza è a tutti ben noto, ancor più ora che stiamo per uscire da due difficili anni di pandemia. Così la complessità, con la quale ci scontriamo ogni giorno, e l’ambiguità che ci rende spesso difficile decodificare e interpretare correttamente i fenomeni che ci circondano.
Come sopravvivere dunque in un “mondo VUCA”?
A questa domanda Giampaolo Rossi fornisce, se non delle risposte definitive, almeno degli importanti spunti di riflessione che interrogano tutto il mondo del management aziendale e sui quali, non a caso, UNI da tempo si sta confrontando in maniera serrata.
Innanzitutto la centralità delle persone. Perché se è vero che le aziende sono fatte di tecnologia, è altrettanto vero che la differenza la fanno gli esseri umani e la loro capacità di relazionarsi, cioè la capacità di costruire un senso di comunità anche riappropriandosi del significato e del valore del lavoro che si svolge, nel suo senso più alto.
Come ben sintetizzato da Giampaolo Rossi, “non è quel che fai ma il perché lo fai che qualifica la tua attività. Bisogna quindi riappropriarsi del perché, alzare lo sguardo, guardare lontano…“
Assorbiti da tecnicismi e ossessionati da logiche di mera conservazione, spesso invece perdiamo di vista il senso di ciò che facciamo e, con esso, la nostra mission. E quanto questo “asset valoriale” sia determinante – oggi più che mai – è ulteriormente sottolineato da una verità da tempo ben nota nell’ambito del marketing: le persone non comprano quello che vendi, ma quello che sei. E’ quindi fondamentale ciò che siamo e ciò in cui crediamo.
E qui si torna al tema del cambiamento, vero filo conduttore dell’intervento di Giampaolo Rossi, che va declinato in senso evolutivo e positivo. Il passato è passato e, come viene spiegato con un efficace gioco linguistico, “il successo non è che un participio passato: è successo. Ma le cose“, aggiunge quasi provocatoriamente Giampolo Rossi, “bisogna farle succedere“.
E per far succedere le cose bisogna innanzitutto comprendere il cambiamento e capire che cosa sta cambiando.
Nel far questo, confrontarsi e accogliere anche il punto di vista degli altri è indispensabile. Poi bisogna agire nel cambiamento con elasticità ma soprattutto con un obiettivo ben chiaro, ossia dobbiamo immaginare e progettare lucidamente il futuro perché, come diceva Seneca, “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare“.
In questo sforzo, l’immaginazione è la vera forza motivante.
Con un forte richiamo all’importanza dell’immaginazione approdiamo infine a un altro grande tema: quello dell’innovazione.
Innovando si genera valore, crescita, sostenibilità. Ma non bisogna nascondersi che innovare è difficile. Questo perché l’innovazione presuppone una discontinuità. Per farlo bisogna quindi avere coraggio e creatività.
Ma a questa “ricetta” mancano ancora due ingredienti fondamentali. Quali?
Generosità e umiltà. “Perché“, conclude Giampaolo Rossi, “questo qualifica la capacità di fare impresa… e di vivere“.
In queste quattro parole – coraggio, creatività, generosità e umiltà – c’è la sfida che UNI è pronto ad accogliere.