Notizie | 8 Ottobre 2020

Il nuovo Modello organizzativo 231

Pubblicato il nuovo Modello organizzativo 231 di UNI, in vigore per il personale e per tutti gli interlocutori dell’Ente.

Pubblicato oggi – e presentato in un incontro a tutto il personale – il nuovo Modello organizzativo 231 di UNI, in vigore per il personale e per tutti gli interlocutori dell’Ente. Il documento è parte del processo di implementazione del modello di governo di UNI ai sensi della responsabilità sociale UNI ISO 26000.

passaggio documenti

 È stato pubblicato oggi – e presentato in un incontro a tutto il personale – il nuovo Modello organizzativo 231 di UNI, in vigore per il personale e per tutti gli interlocutori dell’Ente:
Modello 231 – Parte generale
Modello 231 – Parte generale – Allegato 1 – Mappatura delle attività dell’Ente rispetto ai reati presupposto

Il documento, sviluppato dall’Organismo di Vigilanza (OdV), è parte del processo di implementazione del modello di governo di UNI (approvato a ottobre 2017) ai sensi della responsabilità sociale UNI ISO 26000.

modello231 2coverL’intento è quello di integrare il Modello organizzativo 231 con la governance basata sulla responsabilità sociale: in questa modalità innovativa, i rischi tradizionali (legale, economico, tecnico) sono combinati con la dimensione etica, suggerendo un accorpamento della valutazione dei rischi di varia natura, nella dimensione più generale della responsabilità sociale che naturalmente li regola.

Il Modello 231 – Parte Generale è stato sviluppato in stretto raccordo con il progetto della Infrastruttura dell’integrità delle persone di UNI (Carta Etica, Codice Etico, Carta Deontologica, Codice Dentologico), in particolare le sezioni del Modello maggiormente attinenti ai temi presidiati nell’Infrastruttura:

  • valori e principi comportamentali,
  • codice etico e deontologico,
  • sistema disciplinare per violazioni del Modello.

Questo lavoro sul versante interno presenta infatti forti punti di contatto con l’incarico professionale dell’OdV, assunto che l’integrità – per UNI come per OCSE – è “la modalità quotidiana di applicare l’etica”. È stata poi svolta una ricognizione generale delle attività dell’Ente esposte al rischio di reato presupposto individuati dal Decreto 231/2001.

p torretta mod231Secondo Piero Torretta, Presidente UNI, “Il modello è la base di un sistema strutturato e organico di prevenzione e controllo per ridurre il rischio che vengano commessi – nell’interesse dell’Ente – i reati presupposto. Per l’individuazione e la conseguente regolamentazione delle attività sensibili ci siamo ispirati ai principi generali definiti dalle Linea Guida di riferimento nazionali e internazionali. È un tassello importate nella costruzione del sistema in cui operano le persone di UNI (e chi entra in contatto con esse), che muove dalla responsabilità sociale e mira alla valorizzazione e tutela delle persone stesse”.

 Il Modello di UNI costituisce un elemento dell’organizzazione complessiva dell’Ente, in modo che la prevenzione dei reati presupposto venga assicurata grazie al suo inserimento nel sistema complessivo delle regole interne, delle procedure e delle prassi già in vigore. I componenti dell’OdV – Marcella Caradonna, Emanuele Montemarano, Claudia Strasserra – hanno contribuito al Modello con competenze trasversali e di estrazione professionale diverse, su tematiche economiche, giuridiche e di responsabilità sociale.

I prossimi passi prevedono – tra l’altro – un programma di formazione e sensibilizzazione del personale sul whistleblowing: sarà responsabilità di ogni dipendente segnalare al soggetto preposto pratiche – attive od omissive – percepite come illecite o comunque come violazioni dell’integrità rispetto alle tipologie previste dal Modello 231 e dalla Carta Deontologica.