Notizie | 5 Maggio 2020
Materiali da recupero di Pneumatici Fuori Uso
2 progetti della Commissione Ambiente in tema di materiali da recupero di Pneumatici Furi Uso hanno raggiunto l’inchiesta finale…
Dal 22 maggio due progetti della Commissione Ambiente si trovano nella fase dell’inchiesta pubblica finale.
Scadenza ravvicinata di fine inchiesta il 12 maggio 2020 per il progetto UNI1603985 “Materiali da recupero di Pneumatici Fuori Uso – Sistemi di pulizia dei PFU”, che verrà pubblicato come rapporto tecnico UNI/TR.
Il documento fornisce l’elenco dei principali sistemi di trattamento dei Pneumatici Fuori Uso (PFU), e loro derivati, in grado di rimuovere le impurità presenti sulla loro superficie.
Tali sistemi di trattamento sono tipicamente posizionati quale pretrattamento, ma non si esclude che possano essere posizionati nelle diverse fasi del processo di recupero dei PFU per la produzione di Gomma Vulcanizzata Granulare (GVG). Il processo di pulizia riguarda, pertanto, PFU interi o trattati e gli sfridi di GVG, provenienti sia dalla produzione di pneumatici nuovi che dall’attività di ricostruzione di pneumatici da avviare al processo di frantumazione.
Un rifiuto cessa di essere tale, ai sensi del D.Lgs 152 del 3 aprile 2006, quando viene sottoposto a un’operazione di recupero che soddisfa criteri specifici. Per quanto riguarda i PFU – in mancanza di una disciplina comunitaria – il Ministero dell’Ambiente ha fornito tali criteri attraverso la creazione di uno specifico regolamento avente come oggetto il loro recupero sotto forma di GVG. All’interno dei suddetti criteri sono poste condizioni che devono essere soddisfatte dai PFU prima che questi siano avviati al processo di trasformazione. Uno dei vincoli è che gli impianti di pretrattamento dei PFU assicurino un’adeguata pulizia degli stessi.
I processi di frantumazione dei pneumatici fuori uso consentono la produzione di materiali elastomerici sotto forma di granulo e di polverino per i quali esiste un mercato, ovvero sussistono scopi specifici per i quali sono utilizzabili e possiedono un valore economico di scambio. Poiché si parte da rifiuti, vari sono i requisiti tecnici a cui i materiali in questione devono rispondere per non essere più considerati tali. Tra questi, vi è l’esigenza che la nuova sostanza non crei danno all’ambiente ed alla salute umana.
Il secondo progetto UNI1603986 “Materiali da recupero di Pneumatici Fuori Uso – Gomma Vulcanizzata Granulare (GVG) – Test di cessione per la determinazione della compatibilità ambientale” fornisce i metodi per l’estrazione dai materiali elastomerici ottenuti tramite la frantumazione di pneumatici fuori uso e gli sfridi di gomma vulcanizzata proveniente sia dalla produzione di pneumatici nuovi che dall’attività di ricostruzione dei pneumatici qualificati come rifiuti (Gomma Vulcanizzata) di sostanze potenzialmente pericolose per l’ambiente e la salute umana e definisce i limiti entro i quali tali sostanze devono essere contenute.
Tra i principali materiali elastomerici ricavati per frantumazione da pneumatici fuori uso sono i granulati, cioè la frazione avente dimensioni comprese fra i 0,8 e i 20 mm e i polverini ossia la frazione compresa fra 0 a 0,8 mm.
Al fine di valutare la compatibilità ambientale della gomma vulcanizzata, la futura norma si applica a un campione con granulometria compresa tra 0,8 e 2,5 mm.
Per questo progetto l’inchiesta terminerà il 21 giugno 2020.
I documenti sono a disposizione sulla banca dati online (>> vai alla pagina), scaricabili liberamente e aperti ai vostri commenti.