Notizie | 3 Dicembre 2020
La normazione volontaria come strumento di crescita economica e progresso sociale
Una riflessione sul ruolo della normazione e sulle sfide che bisogna affrontare affidata alle parole del presidente Piero Torretta.
Il presidente Piero Torretta affida alle pagine di Avvenire un’analisi sul ruolo della normazione per costruire un’economia capace di armonizzare crescita, spinta all’innovazione e dignità della persona.
Sul quotidiano Avvenire di oggi ha trovato spazio una riflessione del nostro presidente Piero Torretta sull’attuale scenario socioeconomico e sul ruolo che la normazione tecnica volontaria può avere in questo contesto difficile ma anche carico di opportunità (“Serve collaborazione tra Stato e impresa”, Avvenire – 3 dicembre 2020).
Partendo dalle considerazioni scaturite dall’ultimo Forum Ambrosetti di Cernobbio, nel corso del quale sono state presentate alcune proposte per riscoprire lo spirito imprenditoriale e contrastare una latente ma diffusa cultura anti-impresa, il presidente Torretta riprende un concetto già espresso con molta chiarezza dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo discorso di insediamento lo scorso anno: “Non sono le persone al servizio della economia, è l’economia al servizio delle persone“.
Proprio partendo da questo principio, Piero Torretta ricorda come UNI e la normazione tecnica volontaria in tutto il mondo siano da tempo impegnate in questa direzione, cioè nel costruire un sistema che abbia tra i propri scopi principali “l’affermazione della dignità della persona e la tutela dei diritti umani fondamentali, oltre che la volontà di agevolare gli attori economici e sociali a elaborare, promuovere, diffondere la normazione tecnica quale strumento per la crescita economica e il progresso sociale“.
Certo, la pandemia che da quasi un anno sta mettendo così a dura prova la tenuta sociale ed economica delle nostre società ha cambiato sensibilmente le prospettive. Ma “che il Covid, con i suoi drammi e le sofferenze delle persone, diventi una opportunità dipende da noi“, prosegue Torretta.
“Purtroppo le imprese sono e si sentono sole. Questo può compromettere e mortificare la creatività responsabile e lo spirito di iniziativa, fattori che sono invece indispensabili per avviare e proseguire nella strada definita dalla Next Generation Eu, sviluppando il paradigma di una economia generativa capace di armonizzare crescita dell’occupazione, spinta alla innovazione e dignità della persona“.
In quest’ottica la normazione tecnica volontaria può essere lo strumento giusto per affrontare le sfide economiche e sociali di cui devono essere protagonisti non solo le Istituzioni, ma anche le imprese e i cittadini-consumatori.
“Per intraprendere questo percorso però“, aggiunge Piero Torretta, “serve unione, condivisione dei progetti, collaborazione; è necessario operare nello spirito di co-petition (collaborazione e competizione) e per questo serve etica per garantire i diritti di tutti e un modello istituzionale in cui nelle scelte economiche e sociali, oltre allo Stato e al mercato, sia riconosciuto un ruolo anche alla società civile“.
Per questo è necessario aprirsi a nuovi paradigmi.
“L’industria 100 anni fa ha fondato la normazione tecnica volontaria in Italia e ne è tuttora il cuore, il pilastro. Ma ora più che mai è necessario che le piccole e medie imprese aumentino la propria capacità di connettersi alle grandi trasformazioni tecnologiche e che la Pubblica amministrazione superi la ‘cultura del sospetto’ e stimoli una domanda premiante per la sostenibilità sociale e ambientale“.