Storie | 24 Maggio 2024

Paola Blasi – Il lungo e complesso cammino normativo della pietra naturale

Ripercorriamo la storia della normazione in ambito delle pietre naturali con Paola Blasi, Presidente CEN/TC 246 Natural stones

Storie di persone

Paola Blasi

Presidente CEN/TC 246 Natural stones

Mi occupo di Normazione Tecnica per le Pietre Naturali dal 1994. Ricordo bene la mia prima riunione del Comitato Europeo di Normazione CEN TC 246 – Pietre Naturali a Würzburg in Germania in qualità di rappresentante dell’Ente Italiano di Normazione UNI.

Molti dei partecipanti di allora riuniti assieme presso la sede dell’azienda Hofmann Naturstein, sono tuttora miei colleghi nei gruppi di normazione in ambito europeo e più recentemente internazionale (ISO – International Standardisation Organisation).

All’epoca il CEN TC 246, che ho l’onore e il piacere di coordinare dal 2009, era presieduto fin dalla sua costituzione nel 1990 dalla Prof.ssa Angelica Frisa Morandini del Politecnico di Torino, la prima donna a laurearsi ingegnere minerario in Italia. La Prof.ssa Morandini ha rappresentato per me un importante esempio di competenza, integrità e capacità di mediazione. Queste doti le hanno consentito di guidare un nutrito gruppo di esperti, con visioni spesso molto diverse, a predisporre un pacchetto di standard che ancora oggi rappresenta il riferimento normativo principale per l’industria lapidea europea e non solo. La Prof.ssa Morandini era anche dotata di arguzia e di un particolare senso dello humour con il quale riusciva sia ad alleggerire certe discussioni diventate un po’ troppo pesanti, sia a rimettere al loro posto esperti con poco spirito normativo.

 

Insieme abbiamo viaggiato in molti Paesi europei per partecipare alle riunioni di normazione, per presentare i risultati di questi lavori e per attività di ricerca. Ricordo con piacere particolare i lunghi viaggi in macchina in sua compagnia. Spesso preferiva accompagnarmi in macchina che viaggiare in treno o in aereo da sola. Era un piacere sentire i suoi racconti di quando viveva all’estero per accompagnare il marito, anche lui ingegnere minerario e sentirla parlare dei suoi quattro figli e dei numerosi nipoti. Un magnifico esempio di donne che riescono a essere allo stesso tempo grandi professioniste, mogli, madri e nonne. Alla Prof.ssa Morandini si deve anche la creazione del Laboratorio Marmo e Pietre Ornamentali del PoliTo, che rimane tuttora operativo. Il mondo della pietra naturale le sarà per sempre riconoscente.

Fino al 1990, data di creazione del CEN TC 246 Pietre Naturali, le norme tecniche relative alla pietra erano dunque solo distrettuali o nazionali per quanto riguarda l’Europa, mentre quelle del comitato internazionale ASTM C18 Dimension Stone risalgono a un periodo precedente. Il comitato C18 venne infatti creato nel 1926.

Il coordinamento del CEN TC 246 venne dato all’Italia e cioè ad UNI con la Presidenza, come abbiamo già detto della Prof.ssa Morandini. All’interno del comitato vennero creati tre gruppi di lavoro (working groups):

  • WG 1 per la terminologia – coordinato da UNE (ente normativo spagnolo)
  • WG 2 per i metodi di prova – coordinato da AFNOR (ente normativo francese)
  • WG 3 per i prodotti – coordinato da DIN (ente normativo tedesco)

Successivamente venne aggiunto un quarto working group relativo alle pietre agglomerate (ora meglio conosciute come engineered stones) un joint working group (JWG) fra CEN TC 246 (Natural Stones) e CEN TC 229 (Pre-cast concrete products). Una categoria di prodotti, quello delle engineered stones, che da sempre ha creato accese discussioni nel settore della pietra naturale.

Di questi quattro working groups sono al momento attivi solo il WG 2 e il WG3.

Al momento della creazione del CEN TC 246, l’industria lapidea spagnola desiderosa di avere un ruolo più incisivo in materia normativa richiese che le venisse affidata la presidenza di un comitato ISO per la Pietra Naturale. Il Comitato venne creato e reso poi dormiente (sleeping) fino alla creazione delle prime norme europee.

In realtà questo Comitato non si risvegliò mai perché, al momento dell’entrata in vigore delle prime norme europee, le mutate condizioni economiche del settore lapideo spagnolo non resero possibile la sua riattivazione e dopo alcuni anni UNE rinunciò alla segreteria interrompendo di fatto il percorso di predisposizione delle normative ISO per la Pietra Naturale.

Questo episodio spiega abbastanza bene l’importanza del ruolo dell’industria e degli altri soggetti interessati (stakeholders) alla normativa di settore nello sviluppo delle norme tecniche.

Sulla base della mia esperienza esistono due categorie principali di soggetti: quelli che vedono la normativa come uno strumento di supporto e di promozione per i loro prodotti e sono disponibili a finanziare le attività di preparazione degli standard e quelli che invece preferiscono muoversi in un contesto “libero e senza vincoli” e vedono lo standard come un potenziale ostacolo.

L’industria lapidea internazionale ricade decisamente nella seconda fascia. L’eccezione è rappresentata da Paesi, quali per esempio Regno Unito e Germania, dove tradizionalmente e culturalmente il contesto normativo è fondamentale.

Più frequentemente imperano nel settore lapideo frasi come “la pietra è un materiale naturale e va accettata tale e quale” o “io sono solo il cavatore, non è mia responsabilità testare il mio marmo/granito”, etc…

Questa situazione ha sempre reso molto difficile il cammino normativo che di regola si basa sul finanziamento dell’industria e sul lavoro volontario degli esperti. A questo si aggiunge il fatto che gli esperti spesso hanno interesse a mantenere più lo status quo aziendale o nazionale che a trovare un accordo di cui possa beneficiare un maggior numero di stakeholders. Non è infrequente che si tenti anche di utilizzare la normativa per favorire più i prodotti di alcuni che quelli di altri.

Un interessante esempio di come l’attività normativa possa essere vista più come una minaccia che come un’opportunità accaduto abbastanza recentemente nel settore della pietra. Si tratta della mancata approvazione di un comitato ISO che, analogamente a quanto accade a livello europeo, includesse sia le pietre naturali che le engineered stones.

Abbiamo visto come, dopo la chiusura del Comitato ISO creato dagli Spagnoli nel 1990, il percorso normativo internazionale per la pietra si fosse arrestato.

Personalmente ho sempre ritenuto che la normativa tecnica per la pietra naturale dovesse avere un respiro internazionale in quanto, anche se condivido pienamente l’idea che prima di tutto si dovrebbero usare pietre locali, l’unicità di tanti materiali li rende automaticamente richiesti in tutto il mondo. Allora perché non agevolare l’industria lapidea e creare delle norme che consentano di creare dei passaporti per le pietre senza la necessità di testarle secondo standards differenti a seconda dei mercati?

A questa considerazione se ne aggiunge un’altra più complessa: come comportarsi con I materiali alternativi che nel corso degli anni stanno erodendo le quote mercato della pietra naturale? Le ceramiche hanno un loro comitato (ISO/TC189) dal 1985 ed è risaputo come uno dei loro principali punti forti a livello di marketing siano le elevate caratteristiche fisico-meccaniche di questi prodotti.

Le engineered stones sono un altro gruppo di prodotti molto richiesti e che rappresentano un’alternativa alla pietra naturale.  Forti dell’esperienza maturata in ambito europeo con il CEN TC246 che, come detto, include un Gruppo di Lavoro (WG4) dedicato alle agglomerated or engineered stones, l’Italia, nella figura del suo Ente di Normazione Nazionale UNI, decise nel 2019 di richiedere l’approvazione di un comitato ISO sia per le Pietre Naturali che per le Engineered Stones. Alla base di questa richiesta stava l’idea di percorrere un percorso normativo simile per le due categorie di prodotti in modo da poterli valutare in modo obiettivo e non alterato da metodiche di prova o criteri differenti. In sintesi si voleva proporre all’utilizzatore finale la possibilità di un confronto diretto fra le diverse caratteristiche di questi prodotti.

Durante la fase di valutazione della proposta italiana, alcuni Paesi aderenti all’ISO ritennero invece che tale proposta potesse ingenerare ulteriore confusione nel mercato e che i produttori di engineered stones potessero trarre un vantaggio da un comitato unico con la pietra naturale.

Pertanto, nel 2020 venne deciso di creare due comitati distinti e cioè:

  • ISO/TC 327 Natural Stones con Segreteria ANSI (USA)
  • ISO/TC328 Engineered Stones con Segreteria UNI (Italia)

Quindi 35 anni dopo la creazione di un comitato di normazione internazionale per le ceramiche, anche la pietra naturale ha iniziato il suo percorso per ottenere metodi di prova e standard di prodotto che siano gli stessi per tutti i Paesi produttori e consumatori.

A distanza di qualche anno dalla creazione di questi due comitati, sembrerebbe che le engineered stones, probabilmente avvantaggiate da un numero più ridotto di stakeholders e da una Segreteria tecnica più rodata dall’esperienza europea, abbiano avviato un programma lavorativo più strutturato.

Le pietre naturali con l’ISO/TC327 sono comunque al lavoro e fa molto piacere vedere importati paesi produttori come India e Cina offrire il loro supporto tecnico.

Alla soglia dei miei trenta anni di attività normativa e con l’esperienza maturata professionalmente in vari contesti legati al mondo della pietra naturale, devo riconoscere come la sensibilità generale nei confronti degli standard tecnici (cogenti e volontari) sia comunque cresciuta e che soprattutto le nuove generazioni di tecnici siano maggiormente interessati ad applicare e sviluppare tali norme.

 

Articolo tratto dalla rivista “Marmomacchine Magazine n. 284 – mar/apr 2024”, edita da Quine S.r.l.

I tavoli tecnici di normazione sono aperti a tutti gli esperti provenienti dal settore lapideo, compresi quelli delle tecnologie, degli utensili, degli abrasivi, dei prodotti chimici e dei servizi (compresi gli utilizzatori) e sono gestiti dagli enti di normazione nazionali.

In Italia è possibile partecipare ai lavori di normazione nazionali, europei e internazionali tramite UNI con il Gruppo di Lavoro GL20 (Pavimenti e rivestimenti lapidei) della Commissione Tecnica 33 (Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio). Il Coordinatore del GL20 è Grazia Signori di Mapei e il Funzionario tecnico del CT è Clara Miramonti di UNI (clara.miramonti@uni.com).

Clara Miramonti rappresenta anche la Segreteria del CEN TC246 e dell’ISO/TC328.

Con questo primo contributo ho voluto dare un resoconto della mia personale esperienza in queste tre decadi di attività normativa e promuovere la partecipazione di nuovi esperti nei gruppi di lavoro nazionali ed internazionali.

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