
Notizie | 25 Gennaio 2024
Includere le persone con disabilità nel mondo del lavoro
La prassi UNI/PdR 159 fornisce un contributo concreto alla diffusione di un’autentica cultura dell’inclusione. Perché la risorsa più grande è il capitale umano.
L’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro rappresenta una delle grandi sfide socio-culturali della nostra società.
E’ questa la considerazione preliminare con la quale si apre il documento UNI/PdR 159:2024 “Lavoro inclusivo delle persone con disabilità – Indirizzi operativi” che da oggi è disponibile gratuitamente online.
Sviluppata da UNI insieme a Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, con il supporto di esperti del Comitato Disabili Regione Lombardia, e nata in seno al progetto “Lavoro inclusivo nelle imprese lombarde”, la prassi di riferimento rappresenta per chiunque voglia affrontare in termini pratici questa delicata questione un benchmark il cui valore è dato anche dall’importante sforzo collettivo testimoniato dal cospicuo numero di partecipanti al tavolo tecnico che ha lavorato al documento.
Inevitabile partire da qualche dato: nel 2021 le persone con disabilità (ufficialmente riconosciute) rappresentavano il 21,4% della popolazione italiana (circa 12 milioni di persone), delle quali il 16,4 % con limitazioni non gravi e il 5% con limitazioni gravi.
E anche in questo ambito si evidenzia una questione di genere, con il 41,2% di occupate di sesso femminile contro un 58,8% di occupati di sesso maschile.
L’obiettivo della UNI/PdR 159 è considerare la cultura dell’inclusione non un vezzo etico, bensì un reale valore aggiunto per tutte le organizzazioni, dal punto di vista della valorizzazione delle competenze e delle diversità del singolo, che porta a un miglioramento della produttività generale. Il suo approccio pratico fornisce dei precisi indirizzi operativi che si inseriscono in un contesto tecnico-normativo e legislativo più ampio e già consolidato: per quanto riguarda il primo si pensi alla UNI ISO 30415 “Gestione delle risorse umane – Diversità e inclusione”, alla UNI/PdR 125 sulla parità di genere e, in senso più generale, alla UNI EN ISO 26000 sulla responsabilità sociale. Per il secondo, alla Legge 68/1999 per il diritto al lavoro dei disabili.
Il documento fornisce alle organizzazioni le indicazioni di massima per l’attivazione di un percorso verso una reale politica di inclusione delle persone con disabilità negli ambienti di lavoro, delineando gli elementi ritenuti indispensabili (ad esempio l’adeguatezza delle postazioni di lavoro; l’assenza di barriere architettoniche, senso-percettive e digitali; la collaborazione con gli Enti territoriali per l’inserimento lavorativo) e individuando le azioni e le politiche inclusive che l’organizzazione dovrebbe pianificare, attuare (del tutto o in parte, a seconda delle possibilità) e monitorare (ad esempio, la gestione flessibile dell’orario e dei ritmi di lavoro; la presenza nell’organizzazione di un piano strategico di inclusione; la definizione di momenti di condivisione e restituzione con il supporto di figure specializzate come il Disability Manager o il Diversity Manager), proponendo anche una check-list di controllo per verificarne e valutarne l’applicazione.
Il documento dà particolare rilievo alla specifica formazione del personale aziendale, definito “uno dei principali strumenti a disposizione dell’organizzazione per costruire e diffondere una autentica e solida cultura organizzativa improntata all’inclusione e favorire la crescita delle persone negli ambienti di lavoro”.
La UNI/PdR 159 – redatta in formato gender neutral e ovviamente disponibile in versione accessibile – può a buon diritto essere considerata uno strumento fondamentale per il radicamento di quella cultura dell’inclusione le cui potenzialità sono tutte da dispiegare, perché il più grande valore aggiunto è il capitale umano.
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