Notizie | 7 Febbraio 2024

Migranti: il futuro dell’integrazione con il CWA 18014

Appuntamento il 22 febbraio a Bruxelles (e in streaming) con la tavola rotonda organizzata da CEN, UNI, PoliMI e CALL Research Lab.

I fenomeni migratori che investono il continente europeo sono una realtà che va gestita sia a livello politico che, soprattutto, sociale. In tal senso l’integrazione è – come più volte sottolineato – una sfida necessaria sia culturale che strutturale. Una sfida che va affrontata con gli strumenti giusti.
Tra questi va sicuramente annoverato il CWA 18014:2023 “Mediation Grammar – A testing methodology for measuring the empowerment of users of public services for migrants”, sviluppato nell’ambito del progetto europeo easyRights, che sarà oggetto di approfondimento in una Tavola rotonda organizzata il 22 febbraio a Bruxelles (ma trasmessa anche in modalità streaming) organizzata da CEN, UNI, Politecnico di Milano e Cities in Action for Learning Lab (CALL).
All’incontro (vd. scheda) interverrà il Presidente CEN Stefano Calzolari.

Frutto del lavoro di un apposito CEN Workshop a segreteria UNI supportato proprio dal Politecnico di Milano e pubblicato nel luglio scorso, il CWA indica dei parametri di riferimento per migliorare la qualità dei servizi di accoglienza per i migranti nei servizi pubblici e conseguentemente l’integrazione delle persone nella nostra società, ponendo l’attenzione a due criteri – l’accessibilità linguistica e l’adeguatezza informativa – che stanno alla base di una piena e reale fruizione dei diritti.
La “Grammatica della Mediazione” fornisce pertanto un sistema di misurazione dell’esperienza e dei risultati di interazione di un migrante con un ente o un’agenzia pubblica per accedere ad un servizio o vedersi riconosciuto l’esercizio di un determinato diritto di cittadinanza.
Questa misurazione si focalizza su alcuni parametri, quali:

  • l’accessibilità linguistica;
  • la chiarezza ed effettiva fruibilità delle informazioni fornite;
  • l’esistenza di connessioni tra i risultati dell’interazione e l’accesso a ulteriori diritti e servizi.

Il modello di “Mediation Grammar” è stato sviluppato a partire dall’esperienza di fornitura di servizi agli immigrati stranieri nelle città di Birmingham (Regno Unito), Larissa (Grecia), Malaga (Spagna) e Palermo (Italia) ed attualmente è in fase di test sul campo in una scuola pubblica nella città di Milano.
L’intento è quello di cercare ulteriori “siti pilota” in Europa, per dimostrare ulteriormente il potenziale della Grammatica della Mediazione nel monitoraggio e nella valutazione di servizi forniti ai migranti. Questo studio può portare, in prospettiva, alla creazione di un vero benchmark a livello UE che aiuti a valutare e a confrontare la performance degli Stati membri nell’applicazione del principio di non discriminazione che sta alla base del sistema comune europeo di asilo, indipendentemente dall’eterogeneità delle risorse assegnate.

In definitiva la “Mediation Grammar” vuole fornire un contributo concreto al dibattito oggi in corso sull’armonizzazione a livello europeo dei servizi di integrazione.

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